Contributi al canone d’affitto
La scelta dell’Amministrazione comunale, rimasta costante nel tempo, è stata quella di dirottare risorse proprie per integrare il fondo regionale/statale previsto dalla legge 431/1998 e destinato all’erogazione di contributi in favore dei conduttori di alloggi titolari di contratti di locazione ad uso abitativo. La consistenza del fondo negli anni ha subito un trend contrario al bisogno dei cittadini, diminuendo costantemente fino a vedere pressoché azzerati i trasferimenti statali.
Utilizzando risorse proprie, il Comune, dal 2009 in poi, nell’ambito dell’accordo sulle misure anticrisi stipulato con i sindacati, ha garantito il contributo affitti (normalmente pagato in percentuale compatibilmente con le disponibilità di bilancio) nella misura del 100% per quelle famiglie colpite dalla crisi economica (perdita lavoro, cassa integrazione mobilità ecc.) tentando così di dare risposta a quella fascia di popolazione che si è trovata in situazione di maggiore difficoltà.
Dal bando pubblicato nel maggio 2008 il Comune, nell’ottica di aiutare il maggior numero di persone in situazione di difficoltà, ha deciso di estendere l’erogazione del contributo affitti anche a favore di chi vive in affittacamere o in altre strutture abitative sul territorio senza avervi la residenza anagrafica. Dal 2010 è stato poi deciso di erogare il contributo anche a favore di extracomunitari non aventi i requisiti temporali di residenza previsti dalla Regione, oltre che alle famiglie colpite da sfratto (anch’esse escluse dal contributo regionale) sempre ricorrendo a risorse proprie.
Nel 2012, dopo la sofferta scelta di non erogare il contributo data la limitatezza delle risorse disponibili, si è comunque deciso di pagarlo nella misura del 100% alle famiglie in fascia B colpite dalla crisi economica. È stato poi introdotto il “redditometro” nel tentativo di contribuire alla lotta all’evasione fiscale attraverso un’azione deterrente contro le false dichiarazioni. Tuttavia i risultati ottenuti non sono stati tali da influenzare in modo consistente il numero complessivo di richieste per il contributo.
CONTRIBUTI AL CANONE DI AFFITTO |
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Anno |
Contributi erogati a integrazione del canone di locazione |
N. nuclei familiari richiedenti il contributo a integrazione del canone di locazione |
N. nuclei familiari iscritti in anagrafe |
Tasso di nuclei familiari richiedenti il contributo rispetto ai nuclei familiari iscritti in anagrafe (percentuale) |
2004 |
€ 348.086,02 |
226 |
18.696 |
1,21% |
2005 |
€ 395.791,43 |
288 |
18.916 |
1,52% |
2006 |
€ 620.133,28 |
360 |
19.211 |
1,87% |
2007 |
€ 683.359,01 |
376 |
19.447 |
1,93% |
2008 |
€ 660.201,27 |
404 |
19.730 |
2,05% |
2009 |
€ 567.593,08 |
432 |
20.024 |
2,16% |
2010 |
€ 551.356,54 |
465 |
20.214 |
2,30% |
2011 |
€ 525.269,66 |
439 |
20.510 |
2,14% |
2012 |
€ 411.850,71 |
400 |
20.732 |
1,93% |
2013 |
€ 407.076,67* |
387 |
20.312 |
1,91% |
* Importo impegnato. Per gli anni precedenti: liquidato a bando